PREFAZIONE

Il presente lavoro è un modesto contributo alla ricca biblioteca che raccoglie commenti e studi sulla Lettera di Paolo alla comunità di Filippi. Con un po' di enfasi, potrebbe valere anche per questo scritto paolino l'espressione latina numquam satis, nel senso che la profondità di un testo biblico non è mai sufficientemente sondata e la sua ricchezza mai definitivamente posseduta. Rimane sempre spazio alla ricerca e all'approfondimento.
Questo commentario è pensato per essere un agile strumento di lettura e di consultazione. Non si è voluto perciò entrare nel dettaglio di problemi aperti, né indugiare troppo su questioni poco interessanti per il lettore non specialista. Esistono buoni commentari che possono egregiamente soddisfare le attese di lettori molto esigenti.
Il taglio è sostanzialmente esegetico-spirituale: dalla base di un'informazione seria e fondata, si dipartono spunti che dovrebbero illuminare la mente, riscaldare il cuore, interrogare la propria coscienza di uomini e di cristiani. È possibile una duplice lettura, quella del solo testo e quella integrata dalle note. Chi vuole seguire il filo conduttore, sarà interessato soprattutto al testo che offre una panoramica completa della lettera. Chi invece volesse qualche approfondimento, può riferirsi alle note che servono, sia a documentare il pensiero espresso nel testo, sia a rimandare ad una bibliografia più vasta e spesso specializzata.
Sono debitore a molti delle idee qui espresse. In primo luogo agli autori, citati nelle note, che hanno ispirato o addirittura guidato il mio pensiero. Senza di loro il presente scritto non avrebbe mai visto la luce. In secondo luogo, sono debitore ai miei studenti della Facoltà di Teologia di Lugano (Svizzera), primi destinatari di queste note. Con la loro intelligente presenza e con le loro pertinenti domande hanno stimolato il chiarimento e l'approfondimento. Agli uni e agli altri, vada il mio grazie riconoscente.
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